Consejo de Europa / Council of Europe
(6 de Marzo de 2017).
El Consejo de Europa ha presentado el 06/03/2017 un nuevo informe centrado en la protección de los niños afectados por la crisis de los refugiados contra la explotación y el abuso sexuales.
La recolección de datos no exhaustivos, las condiciones de recepción inadecuadas, los problemas con la verificación de la edad y la identificación de las víctimas se encuentran entre los desafíos clave identificados en este informe.
Nota de Prensa
Il nuovo rapporto sull’azione condotta per proteggere dallo
sfruttamento e dagli abusi sessuali i minori rifugiati segnala problemi
per la raccolta dei dati, l’identificazione delle vittime e la loro
protezione
Strasburgo 06.03.2017 - È stato pubblicato in data odierna un nuovo
rapporto sull’azione condotta per proteggere dallo sfruttamento e dagli
abusi sessuali i minori colpiti dalla crisi dei rifugiati. Tra i
principali problemi riscontrati, si rilevano l’incompletezza dei dati
raccolti, le condizioni inadeguate di accoglienza, le difficoltà
incontrate per l’accertamento dell’età reale e per l’identificazione
delle vittime.
Pur non essendo disponibili dati aggregati sul numero complessivo dei minori colpiti dalla crisi dei rifugiati in Europa, l’ENOC,
la Rete europea dei garanti per l’infanzia, stima che nel 2015 almeno
337.000 minorenni siano stati registrati come richiedenti asilo, tra cui
88.300 bambini non accompagnati. Gli Stati considerati nell’indagine
incontrano difficoltà molto maggiori a fornire dati o stime sul numero
di bambini che non hanno chiesto asilo.
Come riscontrato per il numero di vittime di abuso sessuale o
sfruttamento, soltanto un numero molto ridotto (*) dei 41 paesi
coinvolti nell’indagine è stato in grado di fornire delle cifre, mentre
altri hanno indicato che non c’erano segnalazioni di casi di vittime o
che non esistevano dati per confermarlo. La maggior parte dei Paesi
Parti contraenti della Convenzione ha tuttavia riconosciuto l’esistenza
di un numero maggiore di casi di abuso sessuale rispetto alle cifre
ufficiali. Tale situazione può essere dovuta sia alla mancanza di
capacità da parte delle autorità di ottenere i dati sia alla mancata
segnalazione della violenza da parte dei minori stessi.
“Le mancate segnalazioni di abuso e sfruttamento sessuale di minori
rifugiati rappresentano una grande sfida”, ha dichiarato il Segretario
generale Thorbjørn Jagland. “Siamo consapevoli che la crisi dei
rifugiati ha messo le autorità degli Stati membri a dura prova.
Incoraggiamo tuttavia i governi a lavorare con le ONG e a organizzare
sistemi efficaci per la raccolta dei dati e servizi di assistenza
destinati ai minori che possano condurre a una migliore dichiarazione
dei reati e identificazione delle vittime”, ha proseguito.
Il rapporto concentra le sue analisi sui minori che hanno meno di 18 anni. Ai sensi della Convenzione di Lanzarote
adottata dal Consiglio d’Europa, in caso in cui sussistano dubbi
sull’età, la vittima deve essere considerata come un minore e ricevere
la protezione e l’assistenza necessarie, nell’attesa della verifica
della sua età. Sull’insieme dei paesi oggetto dell’indagine, solo
l’Ungheria non segue tale principio e tratta tali persone come adulti,
con la conseguenza di lasciarli in gran parte privi di protezione, anche
contro gli abusi sessuali. Questo rappresenta una delle principali
preoccupazioni del Comitato di Lanzarote, che esorta l’Ungheria ad
adottare i provvedimenti legislativi e ogni altra misura necessaria al
fine di garantire l’applicazione del principio del “beneficio del
dubbio”.
Il Comitato di Lanzarote
invita gli Stati a verificare i legami familiari esistenti tra i minori
e gli adulti che li accompagnano e di accertarsi se siano o meno
parenti o persone che si prendono cura di loro, al fine di proteggerli
contro eventuali abusi sessuali o sfruttamento commessi o facilitati da
tali adulti.
Il Comitato di Lanzarote afferma che tutte le Parti contraenti devono
garantire che sia effettivamente vagliata l’idoneità di tutte le
persone, professionisti o operatori volontari, che si trovano a lavorare
a stretto contatto con minori rifugiati, che siano adeguatamente
formati e che si stabiliscano pratiche di verifica e controllo.
L’aumento del numero di minori colpiti dalla crisi dei rifugiati
esercita ugualmente enormi pressioni sulle strutture ricettive e di
accoglienza; i bambini sono spesso ospitati in palestre, in ex caserme o
in altri alloggi provvisori. Un’illuminazione insufficiente e la
necessità di condividere i servizi sanitari e i dormitori con gli adulti
espongono particolarmente i minori al rischio di reati sessuali e di
molestie. Inoltre, la durata delle procedure di asilo offre
un’opportunità agli autori di reati sessuali di individuare e adescare i
bambini. Il Comitato di Lanzarote invita gli Stati parti contraenti a
garantire strutture di accoglienza sicure per i minori e soluzioni di
collocamento di lungo periodo, ad esempio presso famiglie affidatarie.
I bambini dovrebbero essere affidati a tutori, il cui ruolo è
essenziale per costruire la necessaria fiducia per aiutarli a superare
timori e tabù culturali, consentendo in tal modo di svelare eventuali
casi di sfruttamento o abuso sessuale. Si devono inoltre istituire
servizi di assistenza telefonica o online, ed è necessario fornire
un’adeguata assistenza terapeutica.
Il testo del rapporto sarà pubblicato qui il 6 marzo 2017.
Contatto: Tatiana Baeva, Portavoce/Addetta stampa, Tel. +33 3 88 41 21 41
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